Festa degli Auguri

Il 15 dicembre 2022 si è svolta la tradizionale “Festa degli Auguri” organizzata dal Rotary Club Campobasso.

La serata conviviale, per l’occasione allargata all’intera famiglia rotariana, con la partecipazione, ampia e numerosa, dei soci, dei loro ospiti, del rotaract, delle autorità locali e dei rappresentanti di altri club o associazioni, è stata allietata da un piacevole sottofondo musicale e dall’esecuzione di alcuni noti brani, classici del periodo delle festività natalizie.

Nel corso della riunione si è tenuta anche la cerimonia di ingresso di un nuovo socio, il dott. Federico Cutrone, entrato così a far parte del sodalizio rotariano.

Nella stessa serata anche il Rotaract ha celebrato l’ingresso di un nuovo socio.

Nel corso dell’incontro conviviale è stato distribuito a tutti i soci e agli ospiti un dono, scelto dal Presidente, costituito da una “pigna” rossa in porcellana, realizzata a mano da maestri artigiani, simbolo di forza vitale ed augurio di salute, buona fortuna e prosperità.

La serata si è conclusa con il tradizionale rintocco della campana da parte del Presidente Giuseppe Reale il quale, prima di sciogliere il convivio, ha letto il messaggio di auguri fatto pervenire dal Governatore del Distretto 2090 Paolo Giorgio Signore.

Il Presidente, infine, ha formulato a tutti i presenti e rispettivi familiari i propri sinceri auguri, sintetizzati in una breve lettera di seguito riportata:

 

Cari Amici,

dopo oltre due anni, finalmente, siamo tornati a poter trascorrere la nostra tradizionale Festa degli Auguri in un clima di maggiore serenità.

Difatti l’emergenza sanitaria – tra le sue innumerevoli conseguenze negative, in primis per la salute (nel calendario rotariano il mese di dicembre è dedicato al tema della salute, della cura e della prevenzione) – ha per lungo tempo inciso anche sui rapporti interpersonali, determinando un diverso modo di concepire e di vivere il rapporto quotidiano fra “noi” e gli “altri”.

L’ “altro”, infatti, nel contesto pandemico, per il timore di contrarre l’agente virale che ha pervaso sia la psiche che la ragione di ognuno di noi, ha visto affievolire il suo fondamentale ruolo di “persona” – e con esso, a seconda dei casi, la veste di parente, di amico, di socio, di collega, ecc. – per essere invece considerato quale potenziale fonte di un invisibile contagio da cui cercare di proteggersi.

Il rapporto con gli “altri”, quindi, è stato pervaso da un senso di diffidenza ed è stato vissuto con un inconsueto distacco in ragione dell’avvertito pericolo, anche soltanto potenziale, derivante dall’intrattenere i tradizionali rapporti e contatti umani, ossia quelli che fino all’inizio del 2020 costituivano parte essenziale della “normalità”, secondo i costumi e alla luce del comune modo di vivere e di concepire la famiglia, l’ambiente di lavoro, l’amicizia, il tempo libero, le festività e, più in generale, la vita sociale.

Nella fase acuta dell’emergenza l’ “altro” non è stato più visto come un compagno di viaggio o, per richiamare la concezione cristiana, come il nostro “prossimo”, bensì, in un’ottica fortemente precauzionale, come una possibile fonte di rischio.

La pandemia, dunque, ha determinato per un certo tempo la radicale trasformazione – per fortuna non irreversibile – del nostro modo di concepire e vivere le relazioni umane e di interagire con il “prossimo”.

Quanto accaduto, ora che la fase più grave della pandemia sembrerebbe (il condizionale, purtroppo, è d’obbligo) alle nostre spalle, deve indurci a riflettere sul valore e sulla importanza della “vecchia normalità” della vita quotidiana (quella in cui abbiamo vissuto fino al febbraio 2020), alla quale speriamo tutti di essere tornati, non senza avere appreso un importante insegnamento, ossia che essa non è affatto scontata, come forse troppo ingenuamente credevamo, per cui va custodita e difesa giorno per giorno.

Quanto ai rapporti umani e alle relazioni fra le persone – che costituiscono il vero e proprio motore dei principi cui si ispira il sodalizio rotariano – l’auspicio è senz’altro quello di tornare al tradizionale rapporto tra “noi” e gli “altri”, riprendendo a vivere il fondamentale valore dell’amicizia così come l’abbiamo sempre conosciuto e a ristabilire ogni consueta forma di relazione con il nostro “prossimo”.

Auguri a tutti Voi e alle Vostre famiglie per un sereno Natale e un felice nuovo anno di rinascita e di riscoperta dell’antico e irrinunciabile legame umano tra noi e gli altri.